martedì 2 marzo 2010

IL “GAZZETTINO REAL ZANNI”

IL “GAZZETTINO REAL ZANNI”
PARTITA 11/10/2009: CALDORA PESCARA/A.S.D. REAL ZANNI
*****
LA SQUADRA: questo match doveva dare una risposta a quello che la squadra in questo momento poteva rappresentare dopo le prime due partite disputate in modo completamente diverso. Ebbene alla fine possiamo dire che è stata una media rispetto alle due precedenti e cioè lasciando intravedere nello stesso tempo buone possibilità ma con altrettanta difficoltà a tratti a creare un gioco ficcante e situazioni pericolose, oltre al alcune leggerezze ancora da eliminare nella fase difensiva. La squadra si è troppo e subito adeguata al ritmo degli avversari che attendevano soltanto un colpo di fortuna o un nostro errore per poter segnare e poi magari coprirsi tutti a difesa del risultato. Occorreva essere più pronti sia fisicamente che mentalmente nel senso di cercare con più ostinazione il gioco, la velocità, il passaggio di prima, le ripartenze letali, la voglia di vincere ad ogni costo con grinta, determinazione, volontà e sacro furore agonistico. Le partite per vincerle occorre sempre provarci, occorre sempre essere al massimo della condizione e oltre che con la gambe giocare soprattutto con la testa come se ogni pallone possa essere determinate e decisivo. Appena si è accelerato un po’ si sono create delle situazioni almeno difficoltose per gli avversari. La volontà non è mancata ma non è uscita la tecnica che possediamo in alcuni nostri elementi. Azioni quasi sempre uguali alternando poco le fasce e giocando poco senza il pallone o facendosi vedere negli spazi, anche a volte correndo a vuoto. Si è giocato a sprazzi, portando a volte troppo il pallone in azioni inutili e ripetute, anche se effettivamente gli avversari hanno fatto poco, e con troppa lentezza senza utilizzare le nostre armi migliori. Le partite si vincono sempre credendoci, sempre dando una dimostrazione di forza e di voglia di ottenere il risultato pieno, costringendo l’avversario alla difensiva o quantomeno mettendoli paura con un atteggiamento in campo di aggressione calcistica. Poteva uscirci la beffa su un goal casuale. Questo sarebbe stato forse troppo perché il risultato di pareggio era altamente meritato. Forse la sosta ci ha un po’ appannato nella brillantezza, velocità, nella mente e nella concentrazione, ma questo pericolo chi scrive lo aveva fatto presente in settimana con vigore per mettere in guardia la squadra. Comunque occorre valutare tale risultato di parità come una vittoria perché arrivato sul filo di lana e, quindi, va accettato con la giusta filosofia sperando di trarre insegnamenti utili per il futuro. Per questo consapevoli di aver dato quello che forse in questo momento abbiamo dentro andiamo avanti con rinnovato impegno e cresciamo nella convinzione in noi stessi, nella cattiveria agonista e nella preparazione mentale, tattica e di gruppo all’approccio delle partite. Giochiamo per divertirci, con entusiasmo, con voglia di fare e di dare. Siamo una matricola e dobbiamo fare esperienza e maturare. Prendiamo la cosa sì seriamente ma sempre nel giusto peso e nell’entusiasmo di stare insieme e di provare tale avventura. Siamo lì e possiamo dire la nostra in avanti con avversari sicuramente più dotati di quelli incontrati finora. Basta essere sempre consapevoli delle difficoltà che potremo incontrare e restare umili compattandoci come non mai.
DI PECO MARIO: partita di sostanza senza troppi fronzoli o parate appariscenti. Dimostra personalità comandando bene la difesa e facendosi sentire nel chiamare il pallone nella sua zona di competenza. Si disimpegna bene quando viene chiamato in causa anche se prende un goal sotto la traversa su un pallone beffardo. Può essere utile ed importante basta che continui ad allenarsi con intensità e volontà di esserci. Attento (voto 6,5)
FEBBO MARCO: alterna buone giocate a piccole disattenzioni. Nel complesso risulta più importante nel secondo tempo anche perché ha più spazio e viene servito con maggiore intensità. Non è immune da responsabilità sul goal subito, anche se a causa di una disattenta copertura nella fascia esterna di centrocampo, ma si inventa una azione personale e un cross in area dal quale scaturisce a fine partita il goal del pareggio di alta scuola e di ottima fattura tecnica. Mezzo voto in più per tale prodezza. Provvidenziale (voto 7)
MICOZZI GUIDO: primo tempo di pura copertura per tamponare la fascia di competenza dagli avversari tecnici e determinati. Nella seconda frazione di gioco gioca più libero da impegni di marcatura e per questo si produce in avanti con buona intensità e propulsione. Gli manca l’attimo fatale o la giocata risolutiva ma si impegna e ci crede fino alla fine. Propulsore (voto 6)
GIOVANNOLI PAOLO: non ha grosso lavoro da sbrigare in copertura dato che non ha un avversario fisso che lo tiene bloccato sulla difensiva. Da una mano in fase di impostazione del gioco e si produce in qualche cavalcata in avanti a volte senza la necessaria lucidità finale. Nel complesso fa il suo e contribuisce alla causa comune. Lucido (voto 6)
MORCONE MICHELE: gioca pur con un acciacco fisico ma stringe i denti per non vuole far mancare il suo contributo. Esegue buone chiusure ed è sempre attento a tenere la posizione. Dal lato della sua esperienza gioca in tranquillità e scioltezza dando sicurezza al reparto senza lesinare qualche suo lancio in profondità. Professionale (voto 6+)
DE MASSIS CARLO: si sacrifica in un duro lavoro di copertura e ripartenza senza risparmiarsi un attimo. E’ chiaro che così facendo non può dare un contributo costante alle azioni propositive o cercare la giocata tecnica di cui è capace. A volte è troppo solo a cantare e portare la croce e quindi è meno appariscente del solito. Sostanzioso (voto 6+)
ROSSI ALESANDRO: nell’arco della partita cerca la migliore posizione in campo e la giocata risolutiva ma non riesce ad essere efficace come vorrebbe. Non è ancora al top venendo da un infortunio e lo dimostra quando nel primo tempo calcia in porta con poca forza e convinzione. Nella seconda frazione di gioco si posizione ancora più largo sulla fascia ma viene a volte ignorato ed anche per questo gioca pochi palloni sebbene con raziocinio. Discontinuo (voto 6-)
CASTELLANI ANDREA: la sua è una partita difficile alla ricerca della giocate più efficaci o per rendersi utile alla squadra sia in copertura che in avanti. Perde nel corso della gara un po’ di convinzione in se stesso e questo lo scoraggia nel provare la giocata e lo porta a sbagliare alcuni dribbling a centrocampo. Sul finire riportato a destra e più avanti si inventa una azione personale ficcante e prende in pieno la traversa oltre a produrre serpentine a ridosso dell’area di rigore che disorientano gli avversari contribuendo all’arrembaggio finale. Il suo voto rappresenta una media tra tutto questo. Sofferente (voto 6-)
TARESCO WILLY: sempre alla ricerca della giocata efficace o di liberarsi in qualche modo al tiro. Non riesce a trovare gli spazi e a difendere il pallone, in quanto sempre ben marcato dagli avversari. Per questo cerca di dare un contributo in copertura alta con buona volontà ed impegno. Deve ritrovare smalto e lucidità e pensare di più a giocare invece che imprecare continuamente. Bloccato (voto 5,5)







CHIAVARINI ANDREA: dall’inizio si vede che non è come al solito esplosivo nelle gambe in quanto è leggero negli interventi e gioca quasi in punta di piedi. Capisce che gli avversari sono agguerriti e cerca nel secondo tempo di giocare maggiormente di prima senza tenere troppo il pallone. Nel complesso non riesce ad essere ficcante eseguendo giocate con poca velocità e non trovando gli spazi giusti per i suoi inserimenti letali. Prevedibile (voto 5,5)
AIELLI CRISTIANO: ecco un chiaro esempio di come si può essere pronti fisicamente ma soprattutto mentalmente nel momento in cui si entra quasi alla fine della partita. Con ostinazione e voglia di non perdere si proietta in avanti e riesce con una penetrazione da dietro a tutta forza a segnare il goal del pareggio con un perentorio piatto alla sinistra del portiere. Da esempio per come si allena e per come crede nelle sue qualità. Determinante (voto 7)
PERCOSSI GIACOMO: anche lui potrebbe avere il suo momento di “gloria” entrando in fase avanzata del secondo tempo ma non riesce ribadire in rete colpendo debolmente di testa, forse perché indeciso su come intervenire su un pallone vagante. L’importante è comunque esserci in quel frangente e di poter essere decisivo per la squadra. Per il resto contribuisce a creare un alternativa diversa in avanti, dato gli avversari avevamo preso le contromisure alla coppia iniziale d’attacco. Killer mancato (voto 6)
GIAMMARCO FABRIZIO: viene buttato nella mischia sul finire perché lui ha la capacità di essere risolutivo in poco tempo e di trasmettere una carica di forza e coraggio ai compagni. Tocca palloni con diligenza e precisione e contribuisce nel convulso finale a cercare di stanare gli avversari oramai tutti rinchiusi nella loro metà campo. Caratteriale (voto 6,5)