martedì 2 marzo 2010

IL “GAZZETTINO REAL ZANNI”

IL “GAZZETTINO REAL ZANNI”
PARTITA 13/12/2009: A.S.D. REAL ZANNI/CASTELLAMARE PESCARA NORD
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LA SQUADRA: il significato della parola “derby” significa voglia di vincere, di lottare, di sacrificarsi, di resistere, di orgoglio, di solidità mentale, di forza fisica, di rabbia, di reazione, d’impulso, di determinazione, di cattiveria sportiva e di concentrazione. Allenarsi sullo stesso campo, vedersi per tutta la settimana e poi dover subire l’onta della sconfitta e magari qualche presa in giro sugli spalti durante la partita e sul campo nelle giornate successive non è certamente il massimo. Però bisogna accettare il verdetto del campo e soprattutto farsi un esame di coscienza per vedere se si è fatto di tutto per non uscire sconfitti. La partita sicuramente non era semplice soprattutto per il valore degli avversari costruiti per vincere il campionato e primi in classifica nonché dotati di risorse economiche e di calciatori in tal senso. La nostra realtà è diversa ma a parere dello scrivente in campo non esistono differenze ma occorre battersi al massimo. Solo così si può colmare qualsiasi differenza di valori, solo così si annulla il gap tecnico e si può essere competitivi fino alla fine. Si può anche perdere ma con onore, non deponendo mai le armi, dimostrando orgoglio personale, stima in se stessi, dignità, lealtà e un cuore grande. La partita è stata ben giocata e interpretata nella fase iniziale e centrale del primo tempo quando si è risposto colpo su colpo, si è andati in vantaggio e soprattutto si è avuto un atteggiamento in campo battagliero da duri a morire, mettendo paura all’avversario ed andando in vantaggio. Si è giocato a viso aperto senza troppi indugi, senza paura e con la consapevolezza di voler dare tutto per raggiungere un obiettivo importante. Le occasioni per gli avversari non sono mancate ma hanno pareggiato su una punizione inesistente e su un autogoal dell’uomo in barriera che ha sporcato il pallone facendogli assumere una traiettoria rasoterra diversa da quella iniziale. Nella ripresa l’atteggiamento è cambiato ed è prevalsa una sorta di paura nascosta di non poter mantenere il risultato, di non poter essere competitivi fino alla fine. E’ mancata quella coesone, quella capacità di stare uniti a testuggine per ripartire con pericolosità. Alcuni hanno allentato la presa e dato troppo campo e spazio. Così è diventato tutto più difficile e ci si è esposti al gioco avversario fatto di buoni palleggiatori e di ottimi incursori. E’ questo il rammarico più grande perché occorreva essere sempre più tosti e agonisticamente arrabbiati per raggiungere il risultato. La reazione dopo il secondo goal subito è flebile, non veemente ma si pensato che tutto non potesse essere più ribaltato, facendo crescere nella convinzione e nella sicurezza gli avversari. Abbiamo il dovere, l’obbligo, di crederci sempre , di non mollare mai, di essere belve in campo se si vuole non soccombere, se si vuole essere competitivi, se si vuole lottare per un traguardo finale. Troppo remissivi, troppo impauriti, troppo poco ardore e fame di risultato. Adesso non smontiamoci ma crediamo in noi perché altrimenti tutto diventa più difficile e tutto rischia di diventare un’impresa. Chi scrive non mollerà………..mai…………..e spero vivamente che tale sentimento sia presente in tutti voi. Al campo la risposta di chi ha dentro il sacro furore agonistico e la forza di risollevarsi.
IANNONE VINCENZO: intravede i pericoli che minacciano la sua porta e cerca di opporsi al meglio. Non può nulla sui goal e si innervosisce giustamente nel secondo tempo perché si sente poco protetto dalla linea difensiva. Incolpevole (voto 6)
FEBBO MARCO: non ha ancora recuperato la forma migliore dopo i problemi influenzali. Ha un po’ troppo timore dell’avversario diretto e porta poco il pallone liberandosene a volte con precipitazione. Nulla da osservare su volontà e impegno che non fanno difetto come sempre. Sotto standard (voto 6-)
AIELLI CRISTIANO: nella prima frazione di gioco si oppone bene nella sua zona di competenza e rilancia con precisione. Nel secondo tempo rallenta un po’ e perde in lucidità e personalità. Crescerà sicuramente senza troppe pressioni addosso. Da incoraggiare (voto 6)
GIOVANNOLI PAOLO: torna nel suo vecchio ruolo di terzino sinistro e non riesce a trovare fin da subito i giusti meccanismi difensivi. Gli capita un avversario pericoloso e veloce che spesso lo punta disorientandolo. Prova a tenere alto l’orgoglio e non si abbatte fino alla fine. In affanno (voto 5,5)
LITRO DARIO: gli viene assegnato l’avversario più pericoloso che fa della stazza fisica e del colpo di testa le sue armi migliori. Cerca di contrastarlo come può anche se l’impresa non è semplice anche per la differenza di altezza. Si innervosisce troppo e questo lo disunisce facendoli perdere concentrazione e senso della posizione. Peccato perché comunque non aveva demeritato fino a quel momento. Irascibile (voto 5,5)
PALMA DANIELE: non ha i movimenti fluidi e la elasticità nelle gambe. Cerca di mettere pezze in fase difensiva ma non sempre ci riesce. A volte però è troppo lezioso e per eccesso di sicurezza rischia di essere deleterio per la squadra. Nel secondo tempo cala fisicamente e si mostra vulnerabile. Statico (voto 5,5)
DE MASSIS CARLO: la sua missione è quella di demolire l’avversario più dotato tecnicamente. Con senso della posizione e spirito innegabile di sacrificio cerca di limitarlo al massimo e tutto sommato ci riesce. Al di là di qualche spunto tecnico e molte veroniche l’avversario diretto non produce molto in termini di efficacia e, soprattutto, non arriva mai alla conclusione in porta. Lavoro oscuro (voto 6)
TARESCO WILLY: il suo movimento sul goal è importante e produttivo andando a ricevere un prezioso lancio da un compagno di squadra. Poi cerca di dare fastidio ai portatori di palla avversari che hanno il baricentro basso ed impostano fin dalla loro area di rigore. Sul finire, sfiduciato, non crede più nella rimonta e si placa anche provato dal tanto correre. Goal di categoria (voto 6)
CHIAVARINI ANDREA: partita di sacrificio sempre sulla corsa e sul tentativo di sfondare la linea difensiva avversaria. Deve impegnarsi in un duro lavoro per tamponare anche le ripartenze sulla fascia destra e questo lo limita. Non demorde, prende tanti falli, ma si rialza e gioca. Spremuto (voto 6-)
MORCONE MICHELE: entra e da fisicità e cattiveria al reparto. Fa sentire il peso e la sostanza dell’intervento essendo un testardo e un combattente. Deciso (voto 6)
GIAMMARCO FABRIZIO: sente il “derby” e appena dentro non si lascia prendere dall’affanno e dalla paura di giocare il pallone. Dopo aver assistito a tanti falli fischiati contro la sua squadra ingiustamente decide di far vedere come un fallo di gioco deve essere eseguito per essere fischiato e alza l’avversario a dovere. Dimostra carattere e nessuna voglia di perdere. Battagliero (voto 6)